Sgominata dai Carabinieri di Trento una banda di 6 persone responsabili di almeno 50 furti
Il valore complessivo dei furti è di circa 300 mila euro
TRENTO. All'alba di martedì 22 novembre il comando di Trento ha disposto la custodia cautelare per 6 cittadini albanesi residenti nelle province di Trento, Milano e Prato. Risponderanno per associazione finalizzata alle azioni predatorie reiterate nel tempo. Tre persone sono già poste in arrestato e ora si trovano nelle carceri di Verona, Bolzano e Firenze, mentre altri tre non sono al momento reperibili. "Si tratta - spiega il comandante dei Carabinieri Luca Volpi - di una banda specializzata in furti in appartamento che hanno colpito fra novembre 2013 e giugno 2016. Riusciamo a risalire a furti nel 2013 - continua - grazie all'attività di pedinamento e intercettazione successivi ad alcuni episodi. Ora stiamo concentrando le ricerche nel milanese e in Albania, in questo ultimo caso in collaborazione con l'Interpol".
Le indagini prendono le mosse il 16 febbraio 2016, quando la stazione Vallelaghi ferma una Ford Focus sospetta (viaggiava in strade adiacenti all'abitato a bassissima velocità, ndr) a Calavino guidata da un 22enne cittadino albanese, che trasportava una mole, un metal detector e diverso materiale da scasso.
"Le operazioni - spiega il comandante della Compagnia di Trento Paolo Iacopini - sono state condotte dalla stazione Vallelaghi. I soggetti arrestati sono stati autori di almeno 50 colpi fra le province di Trento e Bolzano per un valore complessivo stimato di 300 mila euro. A giugno dopo un'intensa attività li abbiamo arrestati una prima volta in fragranza di reato in zona Altopiano della Vigolana".
La banda ha colpito principalmente a Trento e nel comune di Vallelaghi con puntate e episodi in Vigolana, Valsugana, Laives e Egna.
Il modus operandi era collaudato e la banda ben strutturata: "Ognuno aveva il proprio compito - dice Iacopini - e seguiva un aspetto preciso del piano di azione. Si erano organizzati in diversi ruoli: abbiamo il responsabile logistico, il ricognitore e quello specializzato nell'ingresso in appartamento".
Finiscono quindi in manette il vertice dell'organizzazione Rica Astrit, 35 anni operaio residente a Trento, Pepa Nikolim, residente a Lavis e Gjeci Mikel, facchino di Prato. "Non siamo riusciti - continua il comandante - a recuperare la refurtiva in quanto già ricettata".
Si sono serviti di telefoni usa e getta per le loro comunicazioni e viaggiavano a bordo di una Lancia Y è una Ford Focus: "A questo proposito - conclude il luogotenente della stazione Vallelaghi Diego Dobbo - sono risultate decisive per verificare gli spostamenti i sistemi di video sorveglianza attiva nei comuni".
Denunciata in stato di libertà inoltre anche la moglie 35enne di uno dei sei uomini per collaborazione e supporto organizzativo.