"Rischia di creare problemi di ordine pubblico all'interno dell'Università", annullata la conferenza Udu sul cyberbullismo
L'Unione degli Universitari: "Questa triste vicenda non fermerà il nostro lavoro per rendere l'università culturalmente più ricca, viva. A misura di studente". L'Università: "Noi eravamo favorevoli a svolgere l'evento"
TRENTO. Doveva essere un momento di approfondimento su un tema importante come quello del cyberbullismo ma invece, a causa di alcuni segnali che hanno portato il “rischio e la possibilità di incorrere in gesti violenti e scontri ingiustificati all'interno di un luogo del Sapere come l'Università” l'Udu, l'Unione degli Universitari di Trento organizzatrice dell'iniziativa, si è vista costretta a rinviarla.
L'iniziativa era stata promossa, con il contributo dell'Università degli Studi di Trento e dell'Opera Universitaria di Trento e l'obiettivo era quello di discutere sul tema del Cyber bullismo focalizzandosi sul punto di vista giuridico e invitando come ospiti dell'iniziativa il Vice Questore aggiunto della Polizia Postale Sergio Russo, il Professore di diritto penale Alessandro Melchionda e il Professore Marco Grotto docente di diritto penale dell'informatica.
Nella giornata di venerdì 31 marzo e nei giorni seguenti, però, sono state realizzate nei bagni sotterranei del dipartimento di Sociologia e negli spazi ad esso adiacenti delle scritte ingiuriose nei confronti dell'Udu e alla presenza futura di un membro delle forze dell'ordine all'interno dell'Università.
“La partecipazione dell'ospite esterno all'iniziativa – hanno spiegato i rappresentanti dell'Unione degli Universitari - è stata giudicata da organi superiori capace di poter sollevare problematiche di ordine pubblico anche all'interno dell'Università. Ci vediamo a questo punto costretti a rinviarla. Convinti della mancanza di confronto e di merito nelle questioni antagoniste constatiamo come la possibilità di esprimersi liberamente da parte delle associazioni universitarie, del corpo docente e di esperti tecnici in materia, sia stata minacciata. A rendere ancora più surreale la situazione è il tema della conferenza, il Cyberbullismo, un tema sul quale sembra ridicolo che ci siano divisioni e che possa essere terreno di conflittualità politica”.
Dagli studenti la richiesta di una presa di posizione da parte dell'Università e da parte delle istituzioni. “Rimaniamo molto contrariati dalla possibilità che viene lasciata a queste persone di impedire il normale svolgimento delle attività culturali all'interno dell'Università, siamo pronti a ridiscutere sul tema e a continuare con l'organizzazione di eventi e dibattiti certi di poter ospitare individualità competenti all'interno dell'Università”. Sul tema si è espressa anche l'Università che ha voluto sottolineare come quest'ordine sia arrivato, evidentemente, dalle forze di sicurezza: "Noi eravamo assolutamente favorevoli alla realizzazione dell'evento - comunicano - e infatti avevamo messo a disposizione degli studenti l'aula. Non farlo ci sembra, anzi, un passo indietro, un cedere a delle pressioni assolutamente ingiustificate. Ma non siamo noi a doverci occupare di ordine pubblico e quindi non possiamo che adeguarci a decisioni che, evidentemente, sono state prese in altre sedi".