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"Processo Schützen", Corona e Dalprà condannati a 5 mesi per corruzione elettorale. L'avvocato 5 Stelle: "Ne deve rispondere anche Baratter"

Si è chiuso il primo grado del processo per corruzione elettorale: Giuseppe Corona e Paolo Dalprà condannati anche a risarcire Riccardo Fraccaro. Lorenzo Baratter farà volontariato all'Anffas  (QUI L'AGGIORNAMENTO CON L'ASSOLUZIONE)

Di Donatello Baldo - 20 febbraio 2017 - 17:05

TRENTO. Oltre agli avvocati della difesa, anche il Pubblico Ministero ha chiesto l'assoluzione. Prima di lui fu il Gip ad archiviare il fascicolo, e se non fosse stato per l'opposizione del Movimento 5 Stelle sarebbe finito tutto lì, l'accordo tra Baratter, Corona e Dalprà sarebbe rimasto uno scivolone politico, una sconvenienza sanzionabile solo eticamente. 

 

Invece no, quelle firme sono state considerate come corruzione elettorale, e due dei tre imputati sono stati condannati a 5 mesi e 10 giorni di reclusione. Paolo Dalprà e Giuseppe Corona dovranno risarcire anche il deputato grillino Riccardo Fraccaro che si è costituito Parte civile con tre mila euro. Lorenzo Baratter, su sua richiesta, ha scelto un'altra strada, non quella del processo: sarà messo alla prova, dovrà svolgere volontariato presso l'Anffas

 

Ma sarà quest'ultimo, seppur non condannato, a pagare politicamente la sentenza di oggi. Con il riconoscimento del reato da parte del giudice, si scrive nero su bianco che quell'accordo costituiva di per sé reato. Prevedeva che in caso di elezione nelle liste del Patt, Corona e Baratter (risultò poi eletto solo Baratter, Corona nemmeno fu candidato) avrebbero versato alla compagnia degli Schützen un mensile di 500 euro

 

L'avvocato Nicola Canestrini, che ha sostenuto la difesa di Paolo Dalprà ("assente perché oggi si celebra la ricorrenza della morte di Andreas Hofer", ha riferito il legale per giustificare il suo assistito) ha cercato di dimostrare l'insussistenza del reato: "Nell'accordo sottoscritto si parla di sostegno volontario - afferma Canestrini - e le indagini difensive hanno dimostrato che nessuno ha chiesto come contropartita il voto". Sono stati sentiti, infatti, cinquanta schützen, "e tutti hanno affermato sotto la loro responsabilità che nessuno ha chiesto loro di votare qualche candidato". 

 

"Non abbiamo solo invocato il ragionevole dubbio - ha sostenuto l'avvocato rispetto al fine ultimo del voto come contropartita dei pagamenti - abbiamo dato la prova certa che non c'è stato scambio di questo tipo". Canestrini, prima di chiudere la sua arringa con la richiesta di assoluzione "perché il fatto non sussiste", ha accusato la stampa di celebrare i processi fuori dalle aule di tribunale, attaccando anche i 5 Stelle, "che addirittura ai suoi candidati, oltre a chiedere un contributo economico, chiede di sottoscrivere un contratto".

 

Vanni Ceola, l'avvocato di Giuseppe Corona, ha affermato che per il suo assistito "mancano i presupposti per essere condannato: non era candidato". Ma aggiunge anche questo: "Ci mancherebbe altro che Corona non si facesse sostenere dagli  Schützen: era il vicepresidente della Compagnia . Ci mancherebbe che, nel caso di elezione, non avesse versato parte dei suoi emolumenti alla Compagnia. Come fanno tutti i partiti , le associazioni di riferimento degli eletti, come fanno anche i 5 Stelle". 

 

Su entrambe le posizioni, di Dalprà e Corona, è stato lo stesso Pm Gallina ad avanzare la richiesta di assoluzione. Tutto il suo ragionamento si è concentrato attorno alla parola "sostegno" contenuta nell'accordo: "Ha un significato ampio, poteva intendere anche l'organizzazione di iniziative elettorali, di sostegno nella campagna elettorale. Non lo sappiamo". 

 

Ma il giudice Borrelli non ha condiviso l'impianto delle difese e della pubblica accusa. Ha letto la sentenza: "Condanna". Cinque mesi e dieci giorni. "Grossa soddisfazione - ha subito commentato l'avvocato Alfano, rappresentante di Riccardo Fraccaro - la sentenza conferma quello che dicevamo fin dall'inizio. Siamo stati riconosciuti come persona offesa, quindi anche i cittadini possono chiedere conto ai politici delle loro azioni".

 

Ma l'avvocato dei 5 Stelle tira in ballo subito anche Lorenzo Baratter: "Dal punto di vista politico, dopo questa sentenza ne deve rispondere anche chi si è sottratto al giudizio scegliendo la strada della messa alla prova andando a fare volontariato". 

 

QUI COME SI E' CONCLUSA LA VICENDA: Paolo Dalprà è stato assolto con la formula dell'insussistenza del fatto, emessa dalla Corte di appello di Trento il 26 ottobre 2018 e passata in giudicato il 12 marzo 2019. Lorenzo Baratter è stato prosciolto dal Tribunale di Trento il 30 maggio 2017 e passata in giudicato il 23 giugno 2017 in quanto - in seguito alla riuscita del periodo di messa in prova - il reato ascrittogli risulta estinto. I coimputati sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste.

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