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Povo, Riva, Trento, Madonna di Campiglio: rubavano nelle abitazioni e negli alberghi. Sgominata banda di "sinti"

La banda criminale, da fine dicembre 2016 a inizio maggio 2017, ha commesso 36 furti ai danni di famiglie e alberghi dislocati nel territorio provinciale e nelle regioni del Veneto e della Lombardia. L'operazione è stata eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Trento GUARDA I VIDEO

Di Luca Pianesi e Donatello Baldo - 04 agosto 2017 - 12:40

TRENTO. Si infilavano nelle abitazioni, spesso al tramonto del sole, compiendo furti in tutta la provincia, da Trento a Povo, da Sopramonte a Riva del Garda, Drena, Padergnone, Levico e poi c'erano gli alberghi a Vason e a Madonna di Campiglio (dove nella notte di Capodanno hanno "ripulito" le camere di tre alberghi). La squadra mobile di Trento, al termine di una  complessa indagine, coordinata dalla procura della repubblica, ha disarticolato un’organizzazione criminale, composta prevalentemente da cittadini italiani di origine “Sinta”, contestando agli appartenenti i reati di furto, concorso, ricettazione, evasione e danneggiamento.

 

Sono 17 le persone coinvolte a vario titolo: 4 le custodie cautelari in carcere, 3 eseguite (uno è latitante e ricercato), 17 le perquisizioni domiciliari compiute (una di queste ieri a Trento in zona Cristo Re come si vede nel video), 13 le denunciati a piede libero anche perché tra queste persone ci sono anche 3 donne una incinta.

 

 

 

 

Iniziata alle prime luci dell’alba di giovedì 3 agosto, l’operazione “SINTI”, ha portato alla luce un importante giro di furti in appartamento e in alberghi, anche in zone rinomate del nord Italia. La banda criminale, da fine dicembre 2016 a inizio maggio 2017, ha commesso 36 furti ai danni di famiglie e alberghi dislocati nel territorio provinciale e nelle regioni del Veneto e della Lombardia. Il bottino ammonterebbe, nel complessivo, a qualcosa più di 100.000 euro di denaro, ori e soprattutto beni materiali: motoseghe, robot per la cucina, pc, trapani. Addirittura nel caso di uno dei furti avvenuti in un alimentari di Arco il bottino erano salami e prosciutti

 

In particolare gli investigatori della squadra mobile di Trento, dopo alcuni furti in appartamento avvenuti nella città di Trento, intuirono che si trovavano di fronte ad una organizzazione strutturata che aveva quale scopo quello di procurarsi denaro e beni attraverso dei furti in abitazioni accuratamente selezionate, e individuate per valore e opportunità. Celle telefoniche, intercettazioni, perquisizioni hanno permesso di ricostruire la rete criminale e i furti compiuti. Qui sotto il video di un rocambolesco inseguimento avvento in zona Bus de Vela per effettuare un controllo documenti ad alcuni soggetti che la polizia stava tenendo d'occhio da tempo. Un folle inseguimento a 150 km/h (nonostante gli inseguiti fossero in Panda) con finale a sorpresa.  

 

 

 

 

Durante le indagini la Squadra Mobile ha scoperto che la compagine criminale aveva approfittato, anche dei festeggiamenti del Capodanno, per commettere dei furti in albergo nella nota Madonna di Campiglio, poco prima dello scoccare della mezzanotte dell’inizio di questo nuovo anno.

 

Al termine delle indagini è emerso che la banda aveva commesso furti in 4 provincie italiane, Trento, Bolzano, Verona, Brescia, causando notevoli danni economici.

 


 

"La conclusione di questa operazione - commenta Salvatore Ascione - rappresenta il frutto della importante attività che sta svolgendo la Squadra Mobile di Trento, su direttive del questore D’Ambrosio, per contrastare queste forme di delinquenza particolarmente insidiose per la sicurezza dei cittadini”.

 

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