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Occupato il Comune di Mori, la protesta contro il Vallotomo continua. Le reazioni della politica. Manica (Pd): "Situazione oltre il limite". Degasperi (M5S) sta con i manifestanti

Una quindicina di manifestanti sono entrati all'interno dell'ufficio del sindaco Stefano Barozzi. Chiedono un tavolo tecnico e l'avvio dei lavori di ancoraggio del diedro. Dorigatti: "Episodio comunque da stigmatizzare"

Pubblicato il - 31 gennaio 2017 - 09:54

MORI. Questa mattina appena aperti gli uffici del Comune di Mori una quindicina di manifestanti si sono portati al primo piano dell'edificio di via Scuole occupando l'ufficio del sindaco Stefano Barozzi. Al balcone è stato esposto uno striscione con la scritta "Fissare il diedro subito, Resistere all'arroganza".

 

Nella via sottostante si è posizionato un furgone cellulare della polizia e la situazione è tenuta sotto controllo anche da agenti della questura in borghese. Il sindaco non si troverebbe, ora, nella sede municipale.

 

L'iniziativa si inserisce nelle azione di "pressione" per convincere le autorità competenti (comunali e provinciali) a prendere in considerazione l'intervento immediato per la stabilizzazione del diedro pericolante. Oggi è previsto anche l'incontro tra il sindaco Barozzi e il geologo Enrico Nucci che avrebbe già predisposto un progetto per intervenire con opere di stabilizzazione immediata.

 

La stabilizzazione immediata, secondo i manifestanti e secondo coloro che in questi mesi si sono opposti alla costruzione del vallotomo a valle, permetterebbe di prendere tempo e riconsiderare l'opera muraria con la possibilità di costruirla a monte delle fratte, più vicina al diedro e lontana dalle abitazioni.

 

Una proposta scartata dal sindaco e dalla Protezione civile che insiste sul vallotomo così come ipotizzato. Un'opera che dovrebbe essere realizzata entro il 15 aprile ma che realisticamente, secondo alcuni, non sarebbe pronta prima di cinque o sei mesi.


 

Il tema è approdato, ovviamente, anche in consiglio provinciale. Alessio Manica (PD), in apertura di seduta ha riferito con preoccupazione quanto sta avvenendo presso il municipio di Mori. Tra questi attivisti, ha aggiunto, ci sono dei militanti politici ai quali va ricordata che questa situazione sta andando oltre il limite, una situazione gravissima alla quale va data la giusta attenzione e considerazione.

 

Anche Giacomo Bezzi (FI) ha convenuto che quanto sta accadendo è molto grave e le istituzioni vanno salvaguardate; tuttavia, se la popolazione è infuriata, il governo ha il dovere di ascoltarla e considerare le sue richieste. Chi si è schierato con i manifestanti è stato Filippo Degasperi (5 Stelle): "Al momento non mi sembra siano stati commessi reati - ha aggiunto - e prima di prendersela con chi sta protestando all'interno delle regole del codice penale farei una riflessione sulle richieste di questi attivisti".

 

"Atti di questo tipo vanno comunque stigmatizzati e il nostro compito è riportare tutti a ragionamenti di merito", ha osservato Bruno Dorigatti. Il Presidente ha riferito della lettera, ricevuta da parte delle minoranze del consiglio comunale di Mori con la richiesta di incontrare i capigruppo. L'incontro si farà giovedì alle 13.00 e sarà presente anche l'assessore Tiziano Mellarini per la Giunta provinciale.

 

Nerio Giovanazzi (AT) ha ricordato, ai tempi dell'assessorato ai lavori pubblici, di aver lui stesso subito proteste e contestazioni anche forti. "Tuttavia il limite non va superato e qui si sta andando oltre", ha aggiunto.

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