Molotov incendiaria contro l'Università e scritta 'Cryptolab ricerca per la guerra', i carabinieri: "Acquisite le immagini delle telecamere"
L'atto è avvenuto intorno alle 4. I danni sono limitati al laboratorio, ma la fuliggine si è spinta fino al terzo piano. Necessaria un'opera di sanificazione che si protrarrà fino a lunedì sera. Ferme condanne del rettore Paolo Collini e del governatore Ugo Rossi
TRENTO. L'Università di Trento ancora nel mirino, dopo le scritte che hanno imbrattato i bagni di Sociologia e l'incontro sul Cyber-bullismo saltato per il “rischio e la possibilità di incorrere in gesti violenti e scontri ingiustificati all'interno di un luogo del Sapere come l'Università”, questa notte intorno alle 4 si è verificato un attacco incendiario alla facoltà di scienze in via Sommarive a Povo. Sul posto è apparsa anche la scritta all'esterno del laboratorio colpito dall'atto doloso 'Cryptolab ricerca per la guerra'. Secondo quanto riporta l'Ansa sarebbe un riferimento al progetto di collaborazione avviato tra l'Università di Trento attraverso la Fondazione Bruno Kessler e per sviluppare sistemi di difesa dei dati e delle informazioni.
La dinamica è ancora al vaglio delle forze dell'ordine, ma secondo le prime ricostruzioni sarebbe stata lanciata una bomba incendiaria oppure una molotov all'interno del laboratorio, i carabinieri seguono tutte le piste compresa la matrice anarchica e hanno acquisto le immagini della videosorveglianza. Vista l'ora dell'evento non si registrano fortunatamente feriti e i danni sarebbero limitati ad alcune apparecchiature. Il fumo e la fuliggine però hanno invaso il Dipartimento di fisica e matematica spingendosi fino al terzo piano e quindi sono necessarie le opere di sanificazione che si protrarranno sicuramente fino a lunedì sera. Questo infatti sembra essere al momento il danno maggiore e i tecnici non escludono di dover intervenire per sostituire i soffitti in cartongesso. Solo lunedì sarà possibile avere un quadro più preciso della situazione sui locali e sulla riapertura al pubblico.
Un episodio duramente condannato dall'Università di Trento e il rettore Paolo Collini ha accolto con amarezza questa notizia: "Chi ha compiuto questo gesto - dice - non conosce altro linguaggio che la violenza e la sopraffazione. Condanniamo chi vuole imporre in questo modo il proprio punto di vista. Il linguaggio che invece parlano la scienza e l’università è quello del dialogo, del confronto tra i diversi punti di vista. Trae la sua forza nella ricerca della verità, nei fatti e soprattutto nella ragione. Solo così, attraverso lo scambio di idee, è possibile un vero progresso".
Sul posto sono immediatamente intervenuti i Vigili del fuoco per spegnere l'incendio e circoscrivere i danni, oltre ai tecnici dell'ateneo: "Ci siamo messi subito al lavoro per ripristinare la situazione - aggiunto il rettore -. Adesso il nostro obiettivo è quello di far riprendere le attività ordinarie. Un ringraziamento ai tecnici che si sono subito messi al lavoro per una valutazione dei danni. Nei prossimi giorni si impegneranno per far tornare tutto alla normalità e per accogliere nuovamente la comunità studentesca e quella accademica nei locali".
L’attività didattica che si svolge nel vicino Polo scientifico e tecnologico Ferrari avrà luogo normalmente, mentre i ricercatori e le ricercatrici del laboratorio che lavorano per sviluppare sistemi di difesa dei dati e delle informazioni sono costretti a prendersi una pausa: "Tutta la mia solidarietà per queste persone - conclude Collini - che sono impegnati in attività di ricerca per migliorare la vita a tutti noi nel campo della sicurezza. Spero che possano superare presto questo incidente e riprendere serenamente le proprie attività di ricerca".
Un atto condannato anche dal presidente Ugo Rossi: "Vandalismi e attacchi come questi - dice - sono sempre da condannare, ma questa volta lo sdegno è ancora più forte perché colpisce intimamente le legittime speranze della comunità di poter dare un seppur piccolo contributo per migliorare il mondo attraverso la ricerca. Noi vogliamo dire fin da adesso a studenti e docenti che siamo e continueremo a sostenere chi costruisce e non demolisce il futuro".
Solidarietà anche da parte di Bruno Dorigatti, il presidente del consiglio provinciale: "Ancora uno sfregio, notturno e incendiario - afferma - ha colpito nel capoluogo un obiettivo che rappresenta il Trentino laborioso e impegnato a esprimere i propri valori e le proprie migliori capacità di creare sviluppo. Non sottovalutiamo questi gesti, pur senza volerli in alcun modo enfatizzare o drammatizzare, in quanto di certo opera di modeste e isolate avanguardie. E’ necessario però esprimere senza esitazioni una netta condanna, che accomuni tutti i gesti violenti e che con ciò calpestano un confine assolutamente invalicabile quando si crede nella democrazia e nella libertà".