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Il sindaco Andreatta: "La squadra antidegrado sarà al più presto reintegrata. Contrasto all'inciviltà e alla microcriminalità in cima alle nostre priorità"

Per il comandante della Polizia locale, Lino Giacomoni serve "una maggiore integrazione con le altre forze di polizia"

Pubblicato il - 20 aprile 2017 - 06:09

TRENTO. Una maggiore collaborazione con le altre forze di polizia, l'accessibilità alle banche dati del Ministero dell'interno e trattamenti contrattuali che spettano agli altri colleghi in divisa.

 

Sono questi alcuni dei punti sui quali il comandante della Polizia locale, Lino Giacomoni si è soffermato durante il proprio intervento in occasione del 216° anniversario della fondazione del corpo.

 

“Oggi – ha spiegato Giacomoni - la polizia locale viene investita di nuovi compiti, oggi forse si coglie la consapevolezza nello Stato di riconoscerne il ruolo, le responsabilità ed i rischi. Il decreto sicurezza in fase di approvazione contiene un’apertura importante per le polizie locali, ossia il riconoscimento dell’equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza, benefici che spettano a chi ha subìto menomazioni a causa del lavoro svolto. Istituti operanti per le altre forze di polizia che erano stati abrogati per i dipendenti comunali nel 2011”.

 

L'auspicio è quello di una ridefinizione dell’organizzazione dei corpi di polizia presenti sul territorio nazionale e di valorizzare le funzioni di polizia amministrativa storicamente e tradizionalmente svolte.

 

A parlare del ruolo svolto oggi in città dagli agenti della polizia locale è anche il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta.

 

“Il decreto Minniti – ha spiegato il sindaco – sottolinea come la sicurezza non può che essere “integrata”: ciò significa che è necessaria una collaborazione sempre più stretta tra la polizia locale e le forze dell'ordine, le cui rispettive competenze devono essere dispiegate in modo sempre più coordinato. Queste novità non potranno non avere ripercussioni sul nostro e soprattutto sul vostro lavoro, che deve però essere riconosciuto per quello che è: un lavoro pericoloso, non equiparabile a quello di un qualsiasi impiegato comunale, a cui vanno dunque riconosciute tutele simili a quelle previste per le forze dell'ordine”. Aspetto, quest'ultimo, di cui la nuova legge non si occupa ma che pure è cruciale.

 

“Auspico – ha spiegato il sindaco - che una riforma della Polizia locale lo affronti al più presto, in modo che gli agenti siano investiti non solo di nuovi compiti, ma anche di nuovi poteri e di nuove tutele”.

 

Il sindaco non si è sottratto nel parlare delle problematiche uscite nei giorni scorsi e legate alla nuova squadra antidegrado.

 

“Voglio qui assicurare – ha affermato Andreatta - che questa quadra sarà comunque al più presto reintegrata e che il contrasto all'inciviltà e alla microcriminalità restano comunque in cima alle nostre priorità, pur nella consapevolezza che non si tratta di un compito facile, che non esistono bacchette magiche, che è necessario un lavoro costante, di lunga durata, spesso poco visibile e gratificante”.

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