Cataloga le vittime 'disabile', 'novantenne', 'senza una gamba' e mette a segno 185 truffe, arrestato
L'operazione investigativa è stata condotta dalla compagnia di Cavalese e dalla stazione di Canale San Bovo. Ivan Bianco colpiva le fasce più deboli e ha tuffato inoltre artigiani e il proprio call center. L'attività ramificata a macchia d'olio in tutto il Nord Est
CAVALESE. Un'intensa attività investigativa, "Ghost Shower", condotta dalla compagnia di Cavalese e dalla Stazione di Canal San Bovo ha portato all'arresto del veneziano Ivan Bianco, classe 1959, autore di almeno 185 truffe, cinque delle quali messe a segno anche nel Primiero, a danni delle fasce più deboli, quindi anziani, persone affette da degenerazioni neurologiche croniche e con problemi di deambulazione. L'operazione degli inquirenti ha accertato che l'uomo, condotto in carcere mercoledì 16 novembre, riusciva a incassare circa 20.000 euro al mese per un ammontare complessivo stimato in 500 mila euro. Al momento dell'arresto in casa dell'uomo sono stati inoltre sequestrati circa 12 mila euro in contanti: "La truffa è iniziata nell'ottobre del 2015 e i procedimenti sono ancora aperti - comunica Enzo Molinari, capitano della compagnia di Cavalese - in quanto ci aspettiamo altre denunce per completare il quadro generale".
"Il modus operandi di Ivan Bianco, titolare della ditta individuale Nord Italia Service - spiega Molinari - era particolarmente astuto: individuava le proprie vittime consultando l'elenco telefonico, che presenta ormai come utenti persone in età avanzata, e quindi proponeva l'installazione di un box doccia provvisto di specifici accessori per l'utilizzo da parte di persone invalide in sostituzione della vecchia vasca da bagno".
Dopo aver stretto accordi verbali tramite il proprio call center, che risulterà a sua volta truffato, Ivan Bianco si presentava presso le abitazioni individuate e, attraverso subdoli raggiri, prospettava alle proprie vittime di realizzare i lavori pattuiti in un solo giorno e a prezzi particolarmente vantaggiosi al fine di far sottoscrivere i contratti di fornitura e posa in opera del materiale dietro il pagamento di un acconto fra i 1.500 e i 2.000 euro.
"Il truffatore - continua il capitano - spariva poi nel nulla e solo in alcuni casi inviava degli artigiani, anche'essi inconsapevoli vittime del raggiro, per iniziare i lavori. Gli anziani, oltre al danno, subivano anche la beffa di trovarsi senza bagno in quanto messo fuori uso e non funzionante a causa degli interventi provvisori. L'analisi dei contratti evidenziava, inoltre, come gli stessi fossero viziati nel contenuto e nella forma in quanto non venivano sbarrati le caselle dei sanitari prescelti e non venivano indicate le date di inizio e fine lavori, sfruttando la mancanza di lucidità delle anziane vittime. Il primo campanello d'allarme che non si trattava di un'azienda insolvente, ma piuttosto di un caso di raggiro ben architettato".
Sulla scorta di alcune denunce raccolte, la stazione dei carabinieri di Canal San Bovo iniziava un'articolata azione investigativa coordinata inizialmente da Maria Colpani della Procura della Repubblica di Trento, prima del passaggio di competenza a Venezia, in quanto le forze dell'ordine accertavano movimentazione bancaria presso la Banca popolare di San Donà.
"La truffa - spiega il luogotenente Biagio Ficco della stazione di Canal San Bovo - era ramificata a macchia d'olio in tutto il Nord Est fra Belluno, Cortina, Venezia, Vicenza, Treviso e alcuni casi Udine e Ferrara. Particolarmente meschini sono inoltre i contenuti delle 185 cartelle sequestrate, in quanto Bianco catalogava le persone secondo le caratteristiche fisiche e i punti di criticità delle vittime come 'disabile', 'novantenne', 'senza una gamba', 'vedovo', 'in carrozzina' e 'parkinson'. Inoltre il truffatore prendeva regolarmente parte a fiere del settore per presentare il proprio prodotto e stringere i primi accordi commerciali".
Ivan Bianco risponderà per truffa con l'aggravante dell'attività recidiva nel tempo (le prime azioni delittuose risalgono a fine 2015, ndr) e verso persone delle fasce deboli: "L'invito è sempre quello di non vergognarsi e non farsi problemi nel denunciare truffe e raggiri - conclude Giovanni Cuccurullo, tenente colonnello della stazione di Trento -. L'invito è di farsi sempre avanti perché siamo cittadini che si mettono al servizio della popolazione. L'attività dei carabinieri è intensa e prosegue sempre con azioni di prevenzione e incontri per sensibilizzare la comunità".