Incendio Parco Alto Garda, in fumo 500 ettari di bosco. Ancora focolai da spegnere. Per gli inquirenti dietro c'è la mano di un piromane
Continuano senza sosta le operazioni di spegnimento del grande incendio che ha interessato la zona di Tremosine e che è arrivato anche nei boschi di Tremalzo. All'opera due elicotteri trentini e i vigili del fuoco del distretto Alto Garda e Ledro. Fondamentali, adesso, gli interventi di bonifica
TRENTO. Almeno 500 ettari di bosco divorati dalle fiamme, la quasi certezza che dietro ci sia la mano di un piromane e la convinzione a detta del sindaco di Tremosine Battista Girardi che le fiamme sarebbero state appiccate in due punti diversi. Continua senza sosta il lavoro dei vigili del fuoco sia del bresciano che del distretto Alto Garda e Ledro per contenere e spegnere il terribile incendio che da venerdì sta divorando il Parco alto Garda bresciano arrivando a lambire anche il Trentino e, nello specifico la zona di Tremalzo.
In questi momenti le squadre di vigili del fuoco volontari del distretto guidate dal comandante Angelo Maroni e dal viceispettore Lorenzo Righi stanno bonificando un'area limitata dove l'incendio ha guadagnato terreno questa notte, la zona è quella della "bocca di Gatum". Zona che era ben visibile questa notte dalla Valle di Ledro. Gli interventi di bonifica sono molto importanti perché servono, una volta spento l'incendio, ad evitare che ciò che è rimasto continui a covare piccoli focolai che potrebbero dar luogo a nuovi incendi. E il fatto che tutto il sottobosco sia eccezionalmente secco (oltre ad essere già da tempo cominciata la caduta delle foglie) rende le cose molto più difficili e complesse.
Questa notte, fortunatamente, l'incendio non ha allargato considerevolmente il proprio fronte, si è spostato leggermente a nord in una zona caratterizzata da forti pendii e da rocce molto difficili da raggiungere. Per quanto riguarda il lato trentino una volta terminata la bonifica si continuerà a tenere controllata e pulita la strada che porta da Tremalzo a passo Nota e, dunque, anche oggi resteranno operativi due elicotteri del nucleo dei vigili del fuoco di Trento.
A complicare le cose, anche nel bresciano, c'è il forte vento in quota, che ha spinto le fiamme in punti che i vigili del fuoco non possono raggiungere. Per questo motivo da ieri stanno operando tre elicotteri e due canadair – uno italiano, l’altro proveniente dalla Croazia – che si riforniscono tra il lago di Garda e alcune vasche esterne nelle zone vicine. Ad alimentarle gli stessi vigili del fuoco con le autocisterne perché il lungo periodo di siccità ha reso i bacini d’acqua quasi nulli. Gli inquirenti intanto stanno indagando sulle origini del fuoco e sono sempre più convinti che si tratti di origine dolosa. Si continua, quindi, nella ricerca del o dei piromani.